#proiettilidicarta: Presenza oscura di Wulf Dorn (Corbaccio)

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In questa giornata più fredda delle precedenti parliamo di uno dei miei #proiettilidicarta, ovvero il romanzo di Wulf Dorn, “Presenza oscura”, pubblicato da Corbaccio e tradotto da Alessandro Petrelli.

Data di uscita: 29 Agosto

Acquistalo subito: Presenza oscura

Editore: Corbaccio
Collana: Top Thriller
Traduzione: Alessandro Petrelli
Genere:  Thriller

Prezzo: € 19,50
Pagine: 368

Quando Nikka, sedici anni, si risveglia dal coma in ospedale fatica a ricordare cosa sia successo. Era a una festa, questo lo ricorda, insieme alla sua amica Zoe. Ma poi? Poi, improvvisamente un blackout. Nikka ha provato l’esperienza della morte: per ventuno terribili minuti il suo cuore ha cessato di battere, ma il suo cervello ha continuato a funzionare. E Nikka ricorda un tunnel buio in cui si intravedeva una luce e ricorda che anche Zoe era con lei. E quindi rimane scioccata alla notizia che Zoe è scomparsa proprio durante la festa e che da allora manca da casa. Che sia stata uccisa? Nikka è convinta di no e appena riesce incomincia a cercarla… Ma fin dove sarà disposta a spingersi per salvare la sua migliore amica?

Mi affascinava l’idea dell’elemento paranormale in un thriller psicologico perchè non si sa mai se sia realtà oppure finzione, se la voce narrante sia preda di un delirio o veda realmente ciò di cui racconta. È intrigante che questi due elementi si fondano distorcendo l’ambiente circostante, trasformando un trauma in carburante per ritrovare ciò che si ha di più caro, un legame forte e duraturo nel tempo, messo a dura prova nel presente.

Halloween è il periodo in cui si è più vulnerabili. Per una notte si può fingere di essere qualunque cosa o chiunque senza preoccuparsi degli altri. Zombi, licantropi, supereroi o streghe, basta un costume per abbassare le difese e scegliere l’eccesso come unico mezzo di divertimento. Come nei film americani, per intenderci, prima che ogni gioia scompaia. Nikka e Zoe, due amiche per la pelle, festeggiano in un club quando la loro serata si trasforma in un brutto sogni ad occhi aperti. 

Le tenebre calano sulla serata, inghiottendo ogni cosa, Zoe compresa. Al risveglio di Nikka c’è qualcosa che non quadra, frammenti di ciò che ha vissuto, tormenti che si trascina dietro nel suo nuovo presente e che la costringono a vivere in allerta, spaventata persino dal suo stesso riflesso. Zoe è ancora scomparsa e l’unico modo per riuscire a trovarla è affrontare il suo viaggio a ritroso, ma non sarà facile affrontare tutto di nuovo. Non da sola.

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21 minuti. 1260 secondi. Il cuore di Nikka ha cessato di battere mentre il suo cervello era ancora funzionante. I ricordi della sua esperienza di morte sono terrificanti,  si allungano come ombre che tentano di afferrarla per riportarla nel buio, laddove è convinta di aver visto Zoe, ma mettere insieme i pezzi non è così facile come incastrare i tasselli di un puzzle, non quando la realtà si distorce e le tenebre prendono il sopravvento la riportano a quel giorno in cui tutto è degenerato, alla notte in cui lei e Zoe sono cadute preda di un terribile misfatto.

Il tema della morte non è sconosciuto a Dorn e lo si vede nel modo in cui è riuscito ad evocare le sensazioni di Nikka in maniera così vivida da risultare tangibile, così come i momenti in cui cadeva preda del buio o si ritrovava faccia a faccia con la sua presenza oscura. È l’amicizia la vera forza di Nikka che la spinge a reagire e ricercare le risposte che possono aiutarla a ritrovare la sua migliore amica, ma la realtà a volte tende a riflettersi in maniera speculare, sembra quella che si conosce ma avvicinandosi con cautela ci si rende conto di tutto ciò che non va e dei dettagli fuori posto.

Wulf Dorn questa volta ricerca nell’esperienza di morte di Nikka una base solida per costruire un psicothriller con elementi quasi paranormali, visioni che la giovane protagonista si trascina nel presente, ombre deformi che nascondo informazioni preziose per ritrovare Zoe, ma a volte guardare dentro l’abisso significa fare i conti con le verità nascoste nelle sue profondità.

Con uno stile incisivo e scorrevole Dorn scava ancora più in profondità dentro l’animo della sua giovane protagonista, mettendola a nudo di fronte ai suoi lettori, facendo della sua mente il proiettore per mostrare il disperato bisogno di Nikka di riportare indietro la sua amica in un viaggio imprevedibile dove il confine fra realtà e la dimensione soprannaturale si fa così sottile da non risultare più visibile.

Una presenza oscura è quella che non ti abbandona mai, che ti segue come un’ombra, ti resta attaccata alle spalle e che ad ogni passo per allontanarsi da lei si sente sempre più vicino il suo fiato sul collo.

«Lei aveva chiamato l’ombra nella sua stanza la sua presenza oscura. Per quanto mi risultasse difficile accettarlo, in quel momento avevo anch’io la mia».

 

 

 

 

 

disclaimer: si ringrazia l’ufficio stampa di Corbaccio per la copia omaggio.

 

 

 

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